domenica 18 aprile 2010

Adesso parliamo di elezioni in Lucania (parte prima)


Solo adesso è opportuno parlare perché i dati sono lì, fermi, incontrovertibili e, per una volta, facili da leggere. Al governo della Regione Basilicata è stata preferita la coalizione che riproponeva a presidente l'uscente governatore Vito De Filippo con il 67% dei suffragi. Commenti? Nessuno, troppo netta l'affermazione. Indiscutibili i numeri. Sono solo due le ipotesi, si fa per dire: 1) I lucani sono entusiasti della classe politica che li governa da tre lustri; 2) Il voto non è libero e forse è pure truccato a giudicare dagli episodi verificatisi a Matera e noti alle forze dell'ordine. Sarebbe già utile ricordare che nel 2005 vi furono arresti ed indagini serrate per brogli elettorali in quel di Scanzano Jonico e che, a distanza di 5 anni, la D.ssa Annunziata Cazzetta della Procura di Matera nulla ha ancora concluso in merito. Fatto tanto più rilevante se si considera che uno degli indagati, già iscritto con due anni di ritardo nell'apposito registro, è stato il presentatore della lista provinciale del PdL lucano alle scorse elezioni regionali. E cosa c'è di male, osserverà l'avvocato Nuccio Labriola? Nulla, salvo spiegare come è possibile escludere un candidato (Pasquale Di Lorenzo) durante le ore notturne e raccogliere 1300 firme entro la mattina successiva in cui si è presentato a depositare la lista in Tribunale ad una cancelleria cieca, sorda e muta. È un mondo di bari, di giocatori che si presentano al tavolo con gli assi nella manica e sono tollerati da altri bari come loro. Quelli che nei Palazzi di Giustizia, sfacciatamente, distribuiscono e accettano pacche sulle spalle per dimostrare una sconveniente familiarità con i magistrati in servizio!
E la società civile, il popolo tanto invocato partendo da Berlusconi per finire a Vendola? Beh, quello siamo tutti noi e ciascuno sa rispondere a quest'interrogativo, anche se un po' se ne vergogna. Così accade che a Matera il sindaco eletto si chiami Salvatore Adduce solo perché una “coalizione” l'ha imposto e centosettantanove elettori l'hanno preferito ad Angelo Raffaele Tosto. Poco o nulla sembra scalfire la protervia dello “zoccolo duro” (che oggi più che mai appare essere uno zoccoletto) di quei nostalgici e anacronistici “compagni” che preferiscono non vedere che questa “vittoria” sancisce il “de profundis” di un'epoca. Davvero pensano di gloriarsi di una striminzita elezione favorita da personaggi tipo Buccico, Antezza, Viceconte ed altre 176 persone dabbene? Davvero si sente legittimato a governare Matera un sindaco che ha preso la metà dei voti della sua coalizione? Davvero pensa che siano ignoti gli apporti elettorali delle imprese implicate in gravissimi episodi di malcostume edilizio che operano a Matera con coperture nei palazzi di Via Aldo Moro? Il primo scoglio per Adduce è già lì, ingombrante e incombente: cosa farà il signor Sindaco delle delibere assunte in extremis dal Commissario Prefettizio dr. Calvosa? Già, perché un intenso traffico di ex-amministratori si è sviluppato nelle ultime ore di mandato del commissario chiamato a reggere il Comune di Matera dopo la rovinosa caduta del sindaco Emilio Nicola Buccico. Frequentazioni intense e prolifica attività deliberativa di cui Adduce dovrà chiedere conto. Posto che l'ordinaria amministrazione, attività demandata al Dr. Calvosa, è stata interpretata come un mandato proconsolare ed il nostro ha deliberato in pochi giorni più di quello che Buccico aveva deliberato in due anni. Buon lavoro, signor sindaco. Molti la stanno a guardare.

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