Politici al servizio di interessi personali (prima), di
partito (poi), dei cittadini (mai)
Si fanno beffe delle
istituzioni e dei cittadini, non possono più rappresentare gli
interessi dei materani, ancor meno pensare di riciclarsi nella
imminente campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale.
Salvatore Adduce, sindaco di
Matera, e Roberto Cifarelli, portavoce del sindaco da molti
considerato il “sindaco ombra”, hanno superato la misura
presentando improvvidamente la conclusione della vicenda giudiziaria
che vedeva sotto processo Cifarelli ed altri come una assoluzione
piena. Non è così e lo sanno benissimo.
Cifarelli era chiamato a
rispondere di associazione per delinquere finalizzata a “commettere
più delitti contro il patrimonio, la Pubblica Amministrazione e la
Fede Pubblica, tra i quali la truffa aggravata ai danni di un Ente
pubblico, il falso ideologico in atti pubblici, l'abuso d'ufficio e
la turbata libertà degli incanti”. Sei capi d'imputazione
gravissimi per delitti commessi, secondo l'accusa, in associazione
per delinquere (settima violazione penale). L'inchiesta parte nel
2005 per le condotte astrattamente criminose ma documentalmente
concrete e tangibili attraverso cui Roberto Cifarelli ed altri
acquistavano terreni del Demanio condizionandone (al ribasso,
ovviamente) il prezzo... indicando testimoni inesistenti... per
destinarli ad attività di speculazione edilizia attraverso il
rilascio di concessioni edilizie illegittime. Con “artifici e
raggiri ed in particolare del falso ideologico inducevano in errore
l' Ente pubblico Agenzia del Demanio sul valore reale del terreno
demaniale procurando un ingiusto profitto patrimoniale consistente
sia nel minor canone pagato che nella stessa stipulazione del
contratto di locazione”. Commettevano falso ideologico attestando
falsamente che la particella ricadeva nella zona destinata a “verde
pubblico” invece che a “strutture collettive” così
sottovalutandola di un valore pari ad Euro 44.622,00. E poi,
tentavano di truffare l'Agenzia del Demanio poiché scrivendo che
“l'area in questione ricade nel vigente PRG in zona destinata a
verde pubblico” con l'intento di acquistare ad un prezzo molto
inferiore al valore reale. Ancora ottenevano il permesso a costruire
n.3/06185/03 in violazione delle norme vigenti e tentavano un'altra
truffa ai danni del Comune di Matera facendogli valutare come non
dovuti oneri di urbanizzazione pari ad euro 249.101,27.
Ebbene, come a volte accade
nelle aule giudiziarie, siffatti processi procedono lentamente poiché
“tenuti in vita” da un reato, l'associazione per delinquere, che
ne allunga i termini della prescrizione. Poi, quando volgono al
termine, si scopre che il reato più grave risulta poco o affatto
provato ed i restanti sono prescritti. Nessuno può lamentarsi poiché
l'azione penale è stata esercitata ma nessuno dovrebbe poter gioire
poiché la giustizia è stata beffata. Sarebbe già tanto se la
Procura ricorresse in Appello, ma accade molto di rado a Matera.
Roberto Cifarelli è stato
assolto dall'accusa di aver costituito un'associazione per delinquere
finalizzata a commettere tutte quelle amenità di cui abbiamo detto
perché il fatto non sussiste, mentre per tutti gli altri delitti
contestati e comprovati da ampie evidenze probatorie, è intervenuta
una salvifica prescrizione, che non significa affatto assoluzione.
E veniamo a Salvatore
Adduce, il signor Sindaco. Alla discutibile decisione di tenere nelle
funzioni di portavoce del Sindaco di Matera un imputato di falso
ideologico e truffa ai danni del Comune di Matera, poiché il falso
ideologico e la tentata truffa Cifarelli li ha posti in essere
davvero e platealmente, si aggiunge che l'avvocato del Comune si è
costituito tardivamente parte Civile nel processo e non si è
presentato quando poteva (doveva?) esporre le istanze conclusionali.
Come farà il Comune a chiedere i danni a Cifarelli & Company?
Sì, caro Sindaco, perché in caso di prescrizione i danni si possono
(devono!) chiedere comunque in presenza di tali e tante evidenze
probatorie. Altro che festeggiare l'assoluzione. Adesso il Sindaco
dovrà fare i conti con la magistratura contabile, quella Corte dei
Conti che potrebbe chiedere a lui ed all'avvocato del Comune quei
danni all'Erario che a Roberto Cifarelli non hanno domandato.
L'Erario è spietato, si sa, ad un disoccupato che non paga un'inezia
finisce che gli pignorano la casa. Vedremo a Salvatore Adduce.
La Procura presenterà
ricorso? Ai posteri l'ardua sentenza.
Ed ecco altri due politici
che i Lucani non sopporterebbero di vedere in lizza alle prossime
regionali, tipiche figure di chi considera la politica al servizio di
interessi personali (prima), di partito (poi), dei cittadini (mai).
di Filippo de Lubac
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