giovedì 4 marzo 2010

Cognati, cugini, zii, nipoti e nonni: inizia la campagna elettorale familistica

E' uno dei segni evidenti del degrado della politica. Corrono in tanti, molti non sanno nemmeno perché o per cosa. C'è chi fa spallucce, perché il fine giustifica i mezzi che poi sarebbero le aspirazioni di qualcuno, più o meno grossolanamente perseguite, ovvero una mai sopita voglia di essere protagonisti della "Res Publica"
Queste le posizioni da individuare con chiarezza prima di scegliere per chi votare. Non è il "voto utile" che si intende propagandare, poichè ciascun voto utile lo è già di per sè in quanto libera espressione della volontà di un cittadino. Ma sono davvero libere le volontà dei cittadini materani? L'estrema frammentazione del voto, fra gli ottocento candidati, rende riconoscibile la singola preferenza. Bisogna prepararsi a rendere conto del perché e del percome, anzi sarebbe preferibile farlo in anteprima. Evitarsi il rimbrotto di chi, avendo ricevuto rassicurazioni di un voto certo, dovesse poi contestare di non aver riscontrato preferenze nella tal sezione. Sarebbe anche utile argomentare bene sulla scelta della preferenza. Deprimente sentir giustificare l'impegno per il tale che sarebbe cugino, cognato, nipote, zio e persino nonno. Non è accettabile vedersi preferire il tizio perché parente di ennesimo grado. Siamo in una competizione elettorale, i prescelti devono essere all'altezza del compito che li aspetta e, possibilmente, essere noti per la probità e la libertà con cui affrontano la vita e la società. Cosa centrano le parentele?
Nicola Piccenna, giornalista

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